UNA LEZIONE DI VITA: LE QUINTE DEL BONELLI AL CARCERE DI CUNEO

UNA LEZIONE DI VITA: LE QUINTE DEL BONELLI AL CARCERE DI CUNEO

Le classi quinte dell’ITC Bonelli di Cuneo, divise in due gruppi, nelle mattine del 30 maggio e del 4 giugno si sono recate in visita alla casa circondariale di Cerialdo. Durante l’incontro, il responsabile delle attività rieducative ha spiegato loro alcuni aspetti organizzativi della vita all’interno del carcere, quali le attività lavorative che vengono svolte dentro e al di fuori dell’edificio e l’istruzione scolastica volta a tutti coloro che desiderano continuare i propri studi.

Successivamente i ragazzi hanno potuto interagire con un gruppo di detenuti che, con grande disponibilità e schiettezza, hanno risposto in modo esaustivo a tutti i quesiti degli alunni, raccontando alcune delle loro esperienze personali e offrendo preziosi consigli di vita. Partendo dalla lettura di alcune pagine del libro “De profundis”, in cui Oscar Wilde racconta la sua prigionia, due detenuti hanno proseguito con la presentazione di una poesia e di una canzone rap da loro composte: entrambi i testi erano riferiti ai danni dovuti all’assunzione di sostanze stupefacenti. L’esperienza é stata considerata dalle classi interessante, costruttiva, emozionante e, in alcuni punti, toccante.

Erica Ambrogio e Giada Arnaudo della 5^A SIA hanno commentato:” Questa esperienza ci ha consentito di riflettere sull’importanza delle scelte di vita che ciascuno di noi compie quotidianamente, delle decisioni che si devono prendere tenendo conto delle conseguenze di ogni azione, ma soprattutto sul fatto che la libertà personale è un bene prezioso”.

Amedeo Musso, sempre della 5^A SIA, ha aggiunto:” Credo che ogni persona abbia sempre qualcosa da insegnare agli altri, sia in grado di lasciare un messaggio che possa fare la differenza.  Mi ha colpito soprattutto il momento in cui, alla loro domanda con la quale ci chiedevano come apparissero ai nostri occhi, sentendo la risposta ”persone”, alcuni di loro si sono emozionati ”.

Tutti possono sbagliare nel corso della loro vita, ma tutti devono avere la possibilità, una volta scontata la pena, di riprovarci e di costruire qualcosa di bello e costruttivo per se stessi e per la società.