Presentazione
In questa pagina si trova la presentazione dell'Istituto Tecnico Commerciale FRANCO ANDREA BONELLI.
La lunga storia del "Bonelli" cominica con l'Italia unita da pochi anni nel 1865. In realtà fin dal 1861 si era avvertita l'esigenza di creare in città una scuola di indirizzo tecnico-professionale.
Grande infatti era la richiesta di personale qualificato per la formazione dei quadri commerciali, industriali ed amministrativi. La Provincia di Cuneo, ad economia prevalentemente e tradizionalmente agricola, aspirava ad affiancare all'agricoltura queste nuove attività. In Provincia esistevano soltanto scuole tecniche di grado inferiore per cui le notevoli spese e le grandi fatiche, di fatto, frustravano sul nascere le aspirazioni dei ceti meno abbienti o, per usare un termine che da lì a poco sarebbe stato molto usato, delle classi subalterne.
E in questo particolare clima che va collocata l'iniziativa di Agostino Lace Provveditore agli Studi della Città, il quale in una lettera al Sindaco di Cuneo Carlo Brunet, in data 27 aprile 1864', dopo aver accennato alla istituzione di Istituti Tecnici avvenuta in molte città italiane e ai vantaggi che ne sarebbero derivati a chi avesse intrapreso quegli studi, osservava che "gli studi di primo grado, Scuole Tecniche, presero in breve
tempo in alcune provincie dello Stato un meraviglioso sviluppo e fra queste non seconda a nessuno si trova la Provincia di Cuneo, la quale tuttavia non può vantarsi di possedere alcun Istituto Tecnico....".
Il Provveditore metteva in rilievo che, ad eccezione di qualche Provincia come ad esempio Torino, la maggioranza delle stesse "non conta più di una, due o tre Scuole Tecniche".
Dopo aver fatto presente l'utilità di questi Istituti, anche perché coloro che intraprendevano la carriera di Periti misuratori erano tenuti per legge a sostenere un esame presso un Istituto Tecnico, il Provveditore si rivolse al Sindaco affinché si adoperasse per l'istituzione di un Istituto almeno per la sezione fisico matematica coordinata agli studi dell'Agrimensura.
Il Sindaco iniziò a questo riguardo le pratiche preliminari con il Ministro d'Agricoltura, Industria e Commercio. Questi promise che avrebbe presentato in Parlamento la domanda a favore della Città di Cuneo a patto che fossero giustificati gli estremi voluti dalla Legge, in sintesi riassunti nel concorso alla spesa: "la quale non eccederebbe le Lire 1 2.340, per una metà del costo del personale insegnante a carico del Governo
e per l'altra metà per il materiale tecnico a carico della Provincia, per il locale e il materiale non scientifico a carico del Comune".
Avendo la nostra città un locale adatto nello stesso isolato del Liceo e limitandosi la spesa al solo materiale non scientifico e d'altra parte essendo di evidente utilità l'erezione di questo Istituto che comprenderebbe le due sezioni Fisico Matematica e di Agronomia e Agrimensura", Brunet pensava che "farebbe il caso di prendere in considerazione la relativa proposta e dopo di averla discussa di attivare le
pratiche occorrenti per la sua favorevole definizione" sia presso il Governo che presso il Consiglio provinciale che doveva provvedere ad una parte della spesa.
Alla convocazione del Consiglio Comunale segue quella della Giunta in data 31 Maggio 1864, sull'estratto di deliberazione si legge2 : "II Sindaco Cav. Avv. Brunet ha parlato al Consiglio Comunale delle pratiche da esso fatte presso il Ministero d'Agricoltura Industria e Commercio per l'erezione di un Istituto Tecnico in Cuneo. Ha preso riserva di
proporre al Consiglio stesso il concorso nei limiti stabiliti dalla legge. Ora va intrattenendo la Giunta di questo argomento, cercando di trovare insieme con essa il modo migliore di avere la favorevole deliberazione del Consiglio Provinciale. La Giunta si riserva di trattare questo argomento più di proposito allorché si abbia la
deliberazione del Consiglio Comunale studiando intanto il modo di ricorrere con maggiore probabilità di buon esito al Consiglio Provinciale".
Una successiva convocazione del Consiglio Comunale portò alla costituzione di una Commissione "per studiare il modo più conveniente di iniziare le pratiche opportune presso il Governo ed il Consiglio Provinciale onde riuscire ad avere l'Istituto Tecnico di cui ebbe a fare la proposta il Sindaco nelle prime sedute della sessione di primavera"3.
Dopo un iter, in realtà molto breve, il Consiglio Comunale decise di deliberare circa la presentazione al Ministero dell'istanza relativa all'apertura dell'Istituto e "di sottoporsi in proprio, ed in modo stabile e duraturo, al pagamento della metà della spesa prevista oltre il locale ed il materiale a senso dell'art. 284 della legge....".
La delibera è immediatamente seguita da una lettera del Sindaco al Provveditore agli Studi, con la quale, dopo avere annunciato la favorevole decisione del Consiglio Comunale fa presente che il Municipio si augura di vedersi, in qualche modo, "compensato" dalla Provincia. Vale la pensa di sottolineare come la copertura reale della spesa fosse una vera ossessione degli Amministratori.
Rimane celebre la frase "Indenne l'Erario Pubblico". Dopo questa lettera arrivò da parte del Ministro De Blasis, datata Torino 27/04/1865, la risposta, con la quale si faceva presente al Brunet che "l'affare dell'Istituto Tecnico di Cuneo è al punto che il Ministro
presenterà alla prima sessione del Parlamento il progetto relativo". In realtà la pratica procedeva con lentezza, per le notevoli difficoltà burocratiche che incontrava,
difficoltà che derivavano anche dal mancato accertamento dello stanziamento Provinciale. L'Amministrazione Comunale stabilì comunque l'apertura dell'Istituto per l'anno scolastico 1865-66. In conseguenza con notificazione della Giunta Municipale del 15 Luglio 1865, rendeva nota alla popolazione l'apertura, per il prossimo a.s., dell'Istituto Tecnico. Con lettera del 2 agosto del medesimo anno, il Sindaco informava il Ministero di avere disposto l'apprestamento di idonei locali per la sede dello Istituto e, poco dopo, con lettera del 9 Agosto, annunciava lo stanziamento della somma di lire 6.170 sufficienti a coprire una parte degli stipendi del corpo insegnante.
Il 1° ottobre giungeva il R. Decreto n. 1684 istituente, contemporaneamente a quelli di Como e Sondrio, il Regio Istituto Tecnico di Cuneo che, il 1° Novembre 1865 iniziava la sua attività con 49 allievi e 10 uditori, ponendosi tra i più antichi istituti di tutta l'Italia.
Risolte le difficoltà finanziarie, restava da superare la difficoltà del reperimento del Corpo Insegnante. Non potendo adempiere a questa incombenza il Ministero, dato che la nomina degli insegnanti doveva essere preceduta dalla registrazione del Decreto istitutivo dell'Istituto alla corte dei Conti e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del Regno4, il Sindaco inviò al Ministero una lettera in data 9 ottobre, n. 3165
, nella quale dopo aver fatto presente che il Municipio aveva già adempiuto a tutti gli obblighi a suo carico, osservava che "più non rimane che il Municipio nomini il personale. Intanto siccome l'attuazione di queste nomine potrebbe essere cagione di ritardo all'apertura dell'Istituto entro il c.m., il Municipio provvede momentaneamente
un personale provvisorio e per ciò fare ha incaricato il Sig. Regio Provveditore."
A questa lettera seguì immediatamente quella inviata dallo stesso Sindaco al Provveditore agli Studi in data 9 ottobre 1865 con n. 31 76:
"... Siccome conviene che l'Istituto sia aperto entro il e. m. E siccome le operazioni per la nomina del personale definitivo richiederanno forse maggior tempo, perciò ho scritto al Ministero che il Municipio pensò di provvedere, in via provvisoria, invitando la S. V. a scegliere quel personale insegnante che crederà meglio, il quale rimarrà in ufficio finché non sia nominato dal Ministero il personale definitivo" e ciò per far sì che
"l'apertura dell'Istituto Tecnico sia per nessun motivo differita".
Vent'anni dopo, i 14 Marzo A885, L’Istituto veniva dedicato, con breve cerimonia nel Palazzo di Città, a "Franco Andrea Bonelli", insigne studioso di Scienze Naturali, particolarmente di Entomologia, titolare della cattedra di Zoologia presso la Regia Università di Torino e direttore dell'annesso museo.
Col passare degli anni l'Istituto che nel frattempo si era arricchito della Sezione Commercio e Ragioneria si accrebbe e si sviluppò rapidamente grazie al favore incontrato da questo tipo di scuola tra la popolazione e alla intelligente opera di coloro che amministravano l'Istituto stesso. Difatti, allora, gli Istituti erano sottoposti alle Giunte di Vigilanza che, con larghissimi poteri, curavano gli indirizzi degli studi, l'osservanza delle leggi e dei regolamenti, il mantenimento della disciplina, gli orari, i temi d'esame, i libri di testo, gli esoneri dalle tasse: in conseguenza di tali incombenze ben si comprende come la sorte di un Istituto dipendesse, allora, dall'opera del Presidente della Giunta. È perciò che sono da ricordare, in particolar modo, i presidenti: il marchese Emilio Bortone di Sambuy, il comm. Avv. Moschetti e il senatore Riberi, oltre che il prof. Giovanni Cossavella, preside dell'Istituto nel primo decennio della sua vita, i quali non tralasciarono nulla per migliorare l'Istituto Tecnico, aiutati dalla collaborazione che incontrarono presso l'Amministrazione Comunale e quella Provinciale. La vita dell'Istituto proseguì tranquilla, caratterizzata dal continuo avvicendarsi di Insegnanti che talvolta abbandonavano l'Istituto per passare ad incarichi più elevati, dal costante aumento della popolazione scolastica e dalla notevole attività culturale che trovava degna accoglienza nelle per allora capaci aule nelle quali, oltre i corsi normali, ebbero sede corsi speciali di Radio-Telegrafia, Igiene, lingue estere, Religione ecc.
Fra gli illustri insegnanti dell'Istituto basterà ricordare Luigi Einaudi, il quale qui insegnò nell'anno scolastico 1 899-1900, assai prima, quindi, di iniziare la sua prestigiosa attività di scienziato e di uomo politico che si sarebbe conclusa con l'ascesa alla suprema magistratura dello Stato. Il primo e più notevole scossone all'organizzazione dell'Istituto fu provocato dall'entrata in vigore della Riforma Gentile che eliminò la sezione Fisico-matematica, assorbita dal nuovo Liceo Scientifico, ed istituì un doppio corso inferiore, riducendo il Corso Superiore alle due sole sezioni Commerciale e per Geometri, di durata quadriennale. Successivamente, con l'istituzione della Scuola Media, che sostituì il corso Inferiore, l'Istituto si articolò nelle sezioni Commerciale e per Geometri, con corsi quinquennali.
L'Istituto trovò sistemazione nell'antico Monastero di Santa Chiara che già ospitava il Regio Ginnasio Liceo e che, successivamente, accoglierà il convitto civico, istituito alcuni anni dopo l'Istituto, in un fabbricato delimitato da via Savigliano, via Alba, via Liceo e via Istituto Tecnico, corrispondenti, le ultime due, alle attuali via Cacciatori delle Alpi e via Fratelli Ramorino.
L'Istituto Tecnico Commerciale Statale "F.A. Bonelli" di Cuneo è un'istituzione scolastica che esiste da oltre 150 anni.
Nato nel 1865, per rispondere alle esigenze formative dei givovani, si è costantemente rinnovatp nei suoi indirizzi e conseguentemente nei suoi programmi.
La scuola è attualmente situata a Cuneo in Viale Angeli 12.